I nostri studi proseguono secondo due diversi percorsi che si sono naturalmente delineati: storico archivistico per il velo di Manoppello; attraverso le testimonianze artistiche e letterarie per la veronica romana.
Progetti in corso o conclusi sul velo di Manoppello, effettuati in collaborazione coi Cappuccini:
- Emanuele Colombo coordina un progetto di ricerca sulla devozione del velo con l’obiettivo di studiare la diffusione e le caratteristiche della devozione al Volto Santo di Manoppello nel suo sviluppo storico, dal XVII al XXI secolo. Negli ultimi cinquant’anni numerosi studi sono stati dedicati all’iconografia e alle possibili identificazioni del Volto Santo, ma finora è stato trascurato lo studio sistematico della devozione e del suo sviluppo fino ai giorni nostri.
- la trascrizione della Relatione Historica di Donato da Bomba, l’unico documento che narra l’arrivo del velo a Manoppello e le sue vicissitudini fino alla donazione al Convento dei Cappuccini. L’edizione critica è stata editata a cura di Michele Colombo nel volume Relatione Historica…;
- la ricerca archivistica per verificare l’attendibilità della Relatione e l’esistenza storica dei personaggi in essa descritti, la ricerca presso l’Archivio di Stato di Napoli e l’Archivio di Stato di Chieti è stata coordinata da Maria Cristina Terzaghi.
Ulteriori linee di ricerca:
- Sarebbe utile svolgere una verifica delle Sante Visite o Visite apostoliche nella regione per identificare la presenza della devozione al Volto Santo di Manoppello. Al momento risulta irreperibile sino al 1600/1700, dato che, se confermato, conforterebbe l’ipotesi che il velo sia un elemento sopraggiunto dall’esterno;
- A Roma, all’archivio dei Cappuccini e alla Biblioteca Vaticana è stato visionato solo il materiale già catalogato. Potrebbero esserci altri manoscritti o altre citazioni nella corrispondenza;
- Nell’archivio della Diocesi di Chieti, secondo il Tussio, dovrebbe essere confluito il manoscritto originale di Donato da Bomba. Sarebbe utile reperirlo perché ci sono un paio di discordanze nelle date tra il manoscritto autografo di Donato da Bomba, che è una redazione diversa precedente, e i testimoni realizzati dal copista. Secondo il Tussio il manoscritto era conservato nel convento dell’ordine di Vasto e con la chiusura del convento l’archivio è stato trasferito alla Diocesi dove è tuttora come conferma monsignor Libertascioli, archivista della Diocesi di Chieti, al quale però non risulta che nell’archivio vi sia una copia del manoscritto di Donato Da Bomba.
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