Il volto dell’amato

di Silvana Tassetto

Alla fine dell’antica scalinata i primi aspettano che aprano i battenti: un’anziana signora si china sul banchetto e manda un bacio furtivo alla copertina del catalogo: “Gesù Cristo meu beddu!”; due insegnanti della provincia di Brindisi hanno visto quel volto stagliato sulla solenne facciata di Palazzo d’Elia e, incuriosite, ora sono qui e chiedono frettolose di essere guidate. Alla fine, ringraziando la loro giovane accompagnatrice, sorridente, si informano per come fare a prenotare la mostra perché anche i loro alunni, ora impegnati al Certamen, devono assolutamente vederla. Intanto già una classe si prepara: “Non dovete immaginare la mostra come qualcosa di distaccato ma come uno che incontra lo sguardo dell’Amato, come è successo alla piccola Veronica che si è trovata al momento giusto sulla Sua strada”. Così riecheggiano le parole di Péguy e subito quei ragazzi sono conquistati, come prima quelle prof, come i 2000 che sono passati in 4 giorni per le sale del palazzo, come i 400 che sabato 12 aprile erano presenti silenziosamente nella Chiesa Matrice per la presentazione. Conquistati da quel Volto!

Tutto è partito da quelli che erano tornati dal Meeting di Rimini proponendo agli amici la mostra a Casarano, gemellata col Comune di Manoppello (per la tragedia di Marcinelle in Belgio). Da lì l’entusiasmo degli altri e del Vescovo, appena insediato, che chiede che la mostra sia un’occasione di preparazione alla Pasqua per tutta la diocesi.

Colpisce la facilità e rapidità con cui si è svolta e realizzata l’idea iniziale: ognuno si coinvolge come rispondendo ad una chiamata. Così si ripete il metodo cristiano: una Presenza che si fa incontro, come l’amico che abbraccia l’amico che lo sta aspettando.

Ecco perché quegli sguardi colpiti, quelle domande che terminano nei tanti “grazie” che si alternano alle firme nell’album blu delle presenze.

Gruppi di amici, scolaresche, famiglie vengono e fanno la stessa esperienza dei pellegrini medievali: presi!

Così le prenotazioni non finiscono mai: ” ma è possibile prolungare la mostra almeno di un giorno?” Sì, certo, cosa non si farebbe per il volto amato!

Le foto della mostra a Casarano