Studiando il Volto Santo ci siamo imbattuti in tanti segni che il nostro cortese signore Gesù ha lasciato ai suoi (don Giussani una volta ha definito Gesù “uno che faceva fatica a staccarsi”, per questo forse ci ha riempiti di regali).
Oggi è la festa dell’Annunciazione, c’è un curioso evento che sottolinea come questa festa che segna l’inizio della storia di grazia, permane nella storia con l’energia e la fecondità di un inizio di vita.
Si sa che di reliquie della Corona di spine di Gesù ce ne sono fin troppe (secondo Antonio Menna più di 900 solo in Italia). Luigi IX ottenne la Corona di spine nel 1239 e per essa costruì la Sainte-Chapelle, ma nel corso del tempo le spine vennero donate e oggi la corona è costituita solo da un fascio di giunchi.
Comunque sia alcune di queste spine, tra cui la sacra Spina di Andria, quando il Venerdì Santo cade il 25 marzo, e quindi coincide con la festa dell’Annunciazione, sono percorse da un fremito di vita: germinano minuscoli filamenti, s’arrossiscono, si formano sulla superficie piccole gocce di sangue.
Nel 2005, l’ultima volta che questa coincidenza è accaduta, sulla sacra Spina di Andria – alla presenza del popolo, del vescovo e sotto gli occhi di una commissione d’inchiesta – sono germinati due rametti filiformi.
Vivaddio che fa tanta compagnia agli uomini!