di Alessia Quadrio

Nel Liceo Zucchi di Monza è stato attivato il “Piano Estate” che consente di anticipare le ore di PCTO durante i mesi estivi. Così, con un gruppo di 20 studenti del liceo classico e del liceo musicale Zucchi, e una studentessa del liceo artistico delle Preziosine di Monza, abbiamo scoperto e visitato alcune delle mete proposte dalla mostra diffusa VeLo, la Veronica in Lombardia.
Dopo la presentazione iniziale sulla Veronica, la reliquia medievale custodita a Roma, e sulla diffusione delle sue raffigurazioni nel territorio lombardo, ci siamo recati ogni giorno in una nuova località – Santa Maria Hoè, Caldé, Milano e Vimercate – e né il caldo della settimana più calda dell’anno, né i ritardi e i contrattempi dei mezzi di trasporto sono riusciti a fermarci. I ragazzi si preparavano, magari in treno o in autobus, e una volta arrivati sul posto spiegavano il luogo, la chiesa e la Veronica. Poi pranzavamo insieme al sacco, trascorrendo ore piacevoli di dialogo e gioco.
La meta finale della settimana è stata la Collegiata di Santo Stefano a Vimercate, dove tutti i ragazzi, nel pomeriggio di domenica 6 luglio, hanno presentato il complesso edificio a un centinaio di persone suddiviso in cinque visite guidate. La Collegiata, che ci era stata presentata dalla dottoressa Rossella Moioli, presidente della Pro Loco di Vimercate, è stata raccontata dagli studenti che, in gruppi di due o tre, presentavano le diverse parti ai turisti: l’esterno ancora con parti romane e romaniche l’architettura interna, lo scenografico affresco dell’abside, la cripta con la Veronica cinquecentesca e gli strumenti scientifici utilizzati per i rilievi.
Come testimoniano i ragazzi, il mix di cammino, amicizia e bellezza si è rivelato decisamente vincente.
Gli studenti raccontano

… Abbiamo visitato luoghi che non conoscevamo pieni di storia e fascino, ogni tappa mi ha fatta sentire sempre più curiosa, sempre più vicina all’arte e sempre più vicina agli altri! Il clima che si è creato è stato davvero indimenticabile: si parlava, si scherzava, ci si confrontava senza troppe barriere; il bello è stato non solo vedere cose nuove, ma condividerle.
Fare da guida mi ha arricchita profondamente. Perchè mi ha aiutata a trovare il coraggio di parlare davanti a un pubblico. Più ci si esercita, più si diventa sicuri e padroni delle proprie emozioni. Inoltre essere guida significa saper spiegare, raccontare e trasmettere concetti in modo semplice e coinvolgente e questa abilità è fondamentale in ogni ambito della vita.
— Valentina Parravicini

… Il PCTO “Velo – Veronica in Lombardia” è stato un bellissimo momento ricco di conoscenze, relazioni e condivisione. Durante questa esperienza estiva, abbiamo avuto l’opportunità di scoprire le meraviglie culturali e storiche della Lombardia. Ma ciò che ha reso davvero speciale questo PCTO è stato il clima che si è creato tra noi studenti e i nostri insegnanti. Grazie a questo PCTO siamo usciti dall’ambiente prettamente scolastico, cosa che ci ha permesso di conoscerci meglio, di vivere momenti autentici e di trasformare ogni tappa del percorso in un’occasione di crescita personale e collettiva. Questo PCTO è stato un esempio concreto di come la scuola possa uscire dalle aule e diventare vita vissuta, scoperta e relazione.
— Gioele 17 anni

… Ognuno di noi ha avuto un ruolo attivo diventando guida per un giorno, e questo ci ha permesso di conoscere meglio la storia del nostro territorio, e anche qualcosa in più su noi stessi. Preparando, con altri tre ragazzi, la chiesa di Santa Veronica a Caldè ho riscoperto la bellezza dello studio quando diventa esperienza viva e condivisa, non passiva e individuale, finalizzata a una valutazione. Ciò che ha reso tutto ancora più bello è stata la compagnia: tra risate, pranzi improvvisati e chiacchiere sui treni e sui pullman, siamo riusciti a creare un bel gruppo. È stata una settimana intensa e faticosa, piena di bellezza, crescita personale (perché mi sono messa alla prova nel parlare in pubblico) e nuove amicizie. Un’esperienza che ha reso la mia estate più viva e che rifarei senz’altro.
— Giulia Cerullo

… Penso che non potrò dimenticare il bellissimo paesaggio del Lago Maggiore. Mentre camminavamo siamo rimasti tutti colpiti: vedevamo la chiesa posta su un’altura, la cava di calce, che si scorgeva fra le verdi fronde degli alberi, immersa nel bosco proprio al confine con la costa e, come sfondo, l’altura scoscesa che si ergeva al di sopra di tutto. Questa attività mi è piaciuta anche perché mi ha consentito di conoscere molte nuove persone. Stando così tanto a contatto l’uno con l’altro, sia lungo i tragitti con i mezzi pubblici che durante le visite, è stato inevitabile legare e, sulla base di questo, potersi divertire spensieratamente anche nei momenti di lavoro. È anche grazie alle tante amicizie che si sono create, seppur nel ristretto tempo di una settimana, che posso dire di avere trascorso momenti davvero fantastici.
— Pietro Pollastri

… mi sono iscritta al PCTO per comodità, perché mi permetteva di portarmi avanti con le ore necessarie per i prossimi anni in una settimana in cui non avevo nient’altro da fare. Già dal primo giorno, però, mi sono ricreduta: l’idea di fare un progetto all’aria aperta, che prevedesse camminate in posti abbastanza sconosciuti, in mezzo alla natura, mi è piaciuta moltissimo. E i giorni successivi lo hanno confermato, permettendomi di sviluppare nuove amicizie, ma allo stesso tempo di scoprire piccoli gioielli che altrimenti non avrei mai visitato. Mi è piaciuto molto, poi, sentirmi una guida turistica per un giorno, alla Collegiata di Santo Stefano a Vimercate. Vedere come tutti abbiamo dato una mano, come le conoscenze dei giorni precedenti ci abbiano aiutato a coinvolgere i diversi gruppi di persone che ci ascoltavano è stato davvero stupefacente. Penso proprio che il prossimo anno, se ci sarà l’occasione, potrei rifare questo PCTO, sperando di scoprire nuovi luoghi!
— Rebecca 16 anni

… La parte che ho preferito è la domenica alla Collegiata, quando tutti abbiamo rivestito il ruolo di guide nelle diverse aree del complesso, perché siamo stati in grado di applicare le conoscenze apprese durante il corso e di trasmetterle ai visitatori.Questa settimana mi ha insegnato molto e penso sia stata uno spunto per ulteriori approfondimenti. La Veronica, infatti, è il simbolo del desiderio dell’uomo di rappresentare il divino, tema presente non solo nell’arte ma anche nella religione. Alcune confessioni religiose, come l’Islam e l’ebraismo, vietano la rappresentazione di Dio. Ma anche tra i cristiani il tema è stato più volte al centro di dibattiti. Come durante le lotte iconoclaste nell’Impero bizantino tra l’VIII e il IX secolo. Alcuni teologi consideravano le immagini (le “icone”) come una forma di idolatria e di fanatismo popolare, mentre altri le ritenevano un mezzo per avvicinarsi di più a Dio.
— Davide Capozzi

… VeLo La Veronica e la Lombardia ha rappresentato per me l’occasione per immergersi nella realtà del pellegrino, riscoprendo le antiche vie immerse nei più bei paesaggi naturali della Lombardia. Ogni cosa ha avuto un proprio fascino, dal cammino al paesaggio, dalle chiese al dettaglio della Veronica. Di meraviglioso non sono state solo le chiese che abbiamo visitato, ma anche i luoghi, l’atmosfera, e persino i sentieri più scomodi per poterle raggiungere. Questa esperienza mi ha segnata e mi ha fatto imparare molte cose, sia dal punto di vista della storia, sia dal punto di vista umano poiché mi ha permesso di visitare la Lombardia in compagnia di altri ragazzi, in modo tale da permetterci di condividere le nostre emozioni tutti insieme, ognuno con il proprio punto di vista.
— Veronica Parravicini







